È una deliziosa cittadina delle Murge Sud-Orientali. Chi ne abbia sentito parlare associa immediatamente il suo nome alle splendide grotte che l'hanno resa famosa in tutto il mondo e ne hanno determinato un notevole progresso economico e turistico cambiandone radicalmente la storia.
Le Grotte
E' famosa in tutto il mondo per l'incantevole bellezza delle vicine grotte.
Le grotte di Castellana sono il complesso speleologico più noto in tutta l'Italia e costituiscono una delle principali mete turistiche della Puglia.
La loro scoperta risale al gennaio del 1938 ad opera dello speleologo Franco Anelli che fu il primo ad esplorare quelle cavità carsiche sotterranee di cui si aveva certezza già dal XVIII secolo ma che mai erano state percorse.
Le grotte sono un insieme di cavità carsiche sotterranee formatesi in seguito all'azione delle acque meteoriche che, facilmente assorbite dalle fratture del suolo calcareo, scavano nel sottosuolo un letto tortuoso che genera profonde caverne e lunghi cunicoli. La spettacolarità delle grotte di Castellana è determinata dalla grande quantità di formazioni stalagmitiche e stalattitiche presenti al loro interno. Queste ultime formano impareggiabili scenari lunari con picchi e colonne cristalline dai mille riflessi e suggestivi complessi scultorei naturali come quelli che si possono ammirare nella “grotta Nera”, nel “cavernone" dei Monumenti”, nel “cavernone della Civetta”, nella “cavernetta del Presepe”, nella bellissima “grotta Bianca” e in tutte le altre insenature e caverne che si snodano per una lunghezza di oltre 2 chilometri.
Le grotte si possono visitare in ogni mese dell'anno: la visita guidata dura circa due ore mentre il percorso (tra andata e ritorno) è lungo circa 3 chilometri.

Stalattiti e Stalagmiti
Come si formano stalattiti e stalagmiti. Le acque che filtrano dalla superficie del suolo all'interno delle rocce calcaree, sciolgono carbonato di calcio; quando giungono sulla volta delle grotte, incominciano un lento stillicidio e una graduale evaporazione, con il conseguente deposito del calcare disciolto: si formano in questo modo delle incrostazioni, che nel volgere lento degli anni, si prolungano fino a formare dei cilindretti cristallini chiamati stalattiti. Le gocce che cadono al suolo generano a loro volta altre incrostazioni che questa volta salgono dal basso a formare le cosiddette stalagmiti.
Stalattiti e stalagmiti spesso si congiungono a formare delle vere e proprie colonne che, con il passare dei secoli, possono raggiungere anche alcuni metri di diametro.